
E’ operativa a partire da ieri mattina la nuova camera iperbarica dell’ospedale inaugurata lo scorso 26 giugno e che non era ancora entrata in funzione per ritardi legati in particolare a questioni di natura burocratica. Arrivata la necessaria certificazione dell’Inail, il cui rilascio aveva subito un rallentamento per l’emergenza Coronavirus, anche l’ultimo ‘intoppo’ legato alla necessaria presenza (in origine non prevista) di un tecnico specializzato da affiancare ai medici ed agli infermieri nella fase di partenza dei trattamenti è stato finalmente risolto con l’affidamento di un incarico trimestrale. Dalle 11 di ieri la struttura di ultima generazione, costata oltre 450 mila euro ed in grado di trattare in contemporanea 6 pazienti (più un operatore) con possibilità di introdurvi anche pazienti barellati, è dunque pronta a svolgere oa sua preziosa funzione. "Al momento – spiega il responsabile del presidio ospedaliero Bruno Graziano - siamo in grado di garantire interventi 24 ore su 24 nei casi di emergenza per malattie da decompressione legate all’attività subacquea o per eventuali intossicazioni da monossido di carbonio. Per far funzionare la camera iperbarica servono contemporaneamente due tecnici, che possono essere anche infermieri, ed un medico, tutti quanti appositamente formati. Il tecnico esterno in affiancamento completerà la preparazione sul campo, prima della decina di infermieri e dei 6 medici già abilitati e successivamente degli altri 17 infermieri e 2 medici che abbiamo già iniziato ad addestrare". L’inizio dei trattamenti ‘ordinari’ per patologie curabili con l’ossigenoterapia è previsto in autunno.
R.M.