
San Vincenzo (Livorno), 30 marzo 2025 – È stata ritrovata anche la seconda auto utilizzata nell’assalto ai due portavalori sulla variante Aurelia a San Vincenzo. Il veicolo è stato rinvenuto nella serata di sabato 29 marzo nel dirupo di un bosco tra Sassetta e Suvereto. Sempre ieri, i carabinieri hanno ritrovato un altro dei tre Suv utilizzati dal commando. Una Volvo blu lungo la strada che da Castelnuovo Val di Cecina porta a Monterotondo Marittimo. Questa era stata presa, sotto la minaccia delle armi, a un medico di Orbetello. Anche i due furgoni, poi dati alle fiamme durante l’assalto, erano stati rubati. Cinque mesi fa a Siena. Ce lo ha confermato il proprietario dei due veicoli Alessandro De Romanis, un noto contradaiolo della Torre.

Tra video dei residenti e indizi vari, iniziano dunque ad emergere alcune sbavature nel colpo perfetto da 4 milioni di euro orchestrato dal commando. Ed è su queste falle che stanno lavorando i carabinieri del nucleo investigativo di Livorno in collaborazione con le altre forze di polizia.
Gli inquirenti hanno nel frattempo ascoltato di nuovo le testimonianze delle guardie giurate, tra le quali quella di una autista donna di Cecina che la sera della rapina era sotto choc per il comprensibile spavento. Inoltre vengono visionati tutti i filmati delle telecamere di sicurezza della zona.

La procura di Livorno ha aperto un fascicolo per rapina aggravata. Tra le tante piste, c'è quella che porta in Sardegna. Nei tanti video ripresi dai residenti è evidente l’accento dei banditi. “Ajò, ci siamo?”, grida uno della banda. E non a caso i principali quotidiani sardi hanno ripreso la notizia dell’assalto in Toscana, notando similitudini nella tecnica utilizzata in altri colpi messi a segno in passato proprio in Sardegna: armi da guerra, esplosivi, guardie giurate costrette a sdraiarsi sull’asfalto con la faccia a terra.
Tutte le piste comunque rimangono ancora aperte. Le indagini dei carabinieri e di tutte le forze di polizia vanno avanti.