MONICA DOLCIOTTI
Cronaca

Ascensore in avaria da tre mesi, il dramma di quattordici famiglie

Nello stabile di sette piani gestito da Casalp vivono dieci proprietari e quattro inquilini assegnatari

Ascensore fuori uso da tre mesi

Livorno, 11 luglio 2024 – “Da tre mesi siamo in ostaggio dell’ascensore che mal funziona, o peggio ancora rimane fermo. Si consideri che qui siamo in uno stabile alto sette piani. Tutto questo accade da quando, tre mesi fa, sono intervenuti gli operai di una ditta incaricata da Casalp per la manutenzione straordinaria dell’ascensore, dove sono stati sostituiti in un giorno e mezzo di lavoro i cavi e altri componenti dell’impianto, che fino a quel momento aveva funzionato sempre bene". Lo segnalano a ’La Nazione’ le quattordici famiglie che abitano nello stabile gestito da Casalp, in via Machiavelli 116, dove i proprietari sono dieci e gli inquilini assegnatari sono quattro. Amministratore del condominio è proprio Casalp.

"Dopo la manutenzione straordinaria – testimoniano le famiglie esasperate – la porta interna dell’ascensore si apre parzialmente mentre sale o scende e, raggiunto il piano, resta così. Oppure a tutti prima o dopo è capitato di restare bloccati in ascensore. I vigili del fuoco qui sono ormai di casa...". Dopo la manutenzione straordinaria, sull’ascensore hanno messo le mani gli addetti di un’altra ditta per provare a sistemarlo "senza risolvere nulla" lamentano le famiglie. Intanto il primo lavoro è costato 15.000 euro. "Ma nessuno ci ha fatto visionare il preventivo di spesa. – contestano le famiglie – Sia chiaro che noi pagheremo solo quando l’ascensore sarà sistemato e vogliamo vedere il preventivo".

“Il costo della manutenzione straordinaria fatta tre mesi fa, è stato ripartito con quote variabili a seconda dei millesimi e del piano. Ad esempio ci sta al terzo deve pagare oltre 650 euro, chi sta al settimo fino a 1700 euro. Casalp pagherà per i quattro assegnatari" fanno sapere le famiglie.

Intanto ci sono una mamma con due bambini di 8 mesi e 4 anni e mezzo al quinto piano, una anziana che ha avuto un ictus e abita al settimo piano, ma dopo il ricovero in ospedale non è ancora tornata nella sua abitazione per ovvie ragioni. Una vicina sempre al settimo piano che lavora facendo i turni anche di notte e deve salire sette piani a piedi per rincasare. Oppure una novantenne al sesto piano che non può uscire di casa. Un calvario quotidiano.

Le quattordici famiglie, qualora la situazione non si risolvesse sono pronte a rivolgersi "ad un legale. – confermano – La lettera è già pronta".

Sempre le famiglie di via Machiavelli: "Ci risulta in via informale che per Casalp il mal funzionamento dell’ascensore dipenderebbe dal fatto che risulterebbero piegate le ante di cabina perché forzate. A noi non torna questa spiegazione e certo nessuno di noi ha forzato le ante di cabina".