Livorno, 29 agosto, 2018 - Turbativa d'asta e truffa ai danni dello Stato: queste le accuse che hanno portato il gip di Livorno a emettere due ordinanze di misura cautelare ai domiciliari con braccialetto elettronico e una terza misura interdittiva (divieto di esercitare qualsiasi ufficio direttivo e di rappresentanza, anche commerciale, di persone giuridiche e imprese, per un anno). Le misure vengono eseguite in queste ore dalla polizia di Livorno. Le ordinanze cautelari sono state emesse nei confronti dell'ex coordinatore della Protezione civile del Comune di Livorno Riccardo Stefanini, e dell'imprenditore Emanuele Fiaschi, titolare della Tecnospurghi. La terza misura è invece a carico di Nicoletta Frugoli, rappresentante commerciale della società 'ComunicaItalia' di Roma. Le indagini sono state coordinate dalla procura di Livorno.
Il funzionario della Protezione civile del Comune di Livorno arrestato e posto ai domiciliari con braccialetto elettronico stamani dalla squadra mobile su ordinanza del gip in un'indagine per truffa ai danni dello Stato e turbativa d'asta, era già stato raggiunto nel maggio scorso da un'analoga misura cautelare per peculato continuato e aggravato. Allora, dopo dieci mesi di indagini scattate poco prima dell'alluvione del 10 settembre 2017 in cui morirono otto persone, gli investigatori della polizia, coordinata dal procuratore Ettore Squillace Greco, misero insieme «elementi probatori rilevanti circa il reato di peculato continuato, aggravato dalla recidiva specifica (essendo stato già condannato in primo grado per lo stesso reato per fatti avvenuti nel 2009)», tali di chiedere e ottenere l'arresto per il rischio di inquinamento delle prove. Secondo l'accusa dalle indagini emerse come lo Stefanini utilizzasse "sistematicamente l'auto di servizio per scopi privati, appropriandosi per consumo personale di beni e materiali ottenuti, a seguito di bandi pubblici, per esigenze di solidarietà della Protezione civile e usando per scopi personali anche la carta carburante del Comune".