Rosignano Solvay (Livorno), 5 luglio 2023 – Tre annegamenti in Toscana nel giro di tre giorni: dopo i due uomini morti domenica scorsa a Bocca di Serchio, in due episodi fra loro distinti ma avvenuti a poca distanza l’uno dall’altro e più o meno nel solito orario, ieri la vittima è stata ancora un uomo, in questo caso finito preda delle onde di fronte alle Spiagge bianche di Rosignano Solvay. Un inizio d’estate quindi complicato sul fronte della sicurezza in mare, che sembra purtroppo confermare una tendenza emersa negli ultimi anni, quando in molti hanno fatto notare che, mentre alla fine degli anni ’90 venivano registrati circa 400 annegamenti all’anno (che differenza rispetto ai 1200 degli anni ’70!), adesso il numero è purtroppo tornato a crescere per una svariata serie di concause. Fra le principali: sicuramente la diminuzione del numero dei bagnini presenti sulle spiagge italiane, ma anche una perdita di sensibilità collettiva sull’importanza dei corsi di nuoto seguiti già da bambini, l’aumento del numero di scogliere parallele alla costa (molto infide perché creano inaspettate correnti) e anche il fatto che sulle nostre spiagge annegano molte persone appena giunte da paesi in cui non vi è il mare, o non vi è la cultura del mare.
(di Francesco Ingardia) – Tragedia in mare alle ’Spiagge bianche’ di Rosignano Solvay. Un uomo moldavo di 47 anni ha perso la vita ieri, morto annegato, intorno alle 13.40, per cause "da chiarire", davanti alla moglie, anche lei moldava e alla figlia nata in Italia sotto shock per l’accaduto. I tre si trovavano in mare nella spiaggia abbandonata di Rosignano Solvay nonostante le condizioni proibitive dell’acqua: bandiera rossa prontamente issata, mare mosso, correnti e vento molto forti (fino a sfiorare i 10 nodi) e onde vicine al metro di altezza (come riportato su i principali siti meteorologici). Stando alle prime ricostruzioni, e a quanto riportato dalla squadra di soccorritori della Pubblica Assistenza di Rosignano, intervenuta con ambulanza medicalizzata sul posto dopo l’allerta, Capitaneria di Porto e i bagnini presenti in spiaggia, la prima ad andare in difficoltà per le condizioni di mare mosso è stata la figlia, prontamente soccorsa dal bagnino a lei più vicino. Riportata sulla terra ferma, lo stesso bagnino è andato in soccorso del padre della ragazza. Quando l’ha raggiunto, l’uomo riversava già prono "in stato di galleggiamento". Inutili le manovre di rianimazione cardio-polmonari effettuate dal bagnino prima e da una volontaria della Croce Rossa poi, anche lei in spiaggia per puro caso. "Dopo circa 15 minuti è arrivata sul posto l’ambulanza col medico del 118", hanno raccontato alcuni testimoni. L’uomo è stato intubato e gli sono state applicate le manovre del caso per tentare di rimuovere i liquidi accumulati nei polmoni. Nessun segno di ripresa neanche dopo l’iniezione di adrenalina. A quel punto il medico altro non ha potuto che constatare il decesso riservandosi però di specificare la causa della morte: "Potrebbe essersi trattato di un malore o un annegamento dovuto alla fatica di risalire le forti correnti, impossibile dirlo con precisione in questa fase", ha dichiarato il medico stesso. Dopo il fatto, la polemica. I bagnini presenti in spiaggia hanno fatto fatica a nascondere la frustrazione per quanto accaduto: "E’ una spiaggia dimenticata da Dio. Sono anni che lamentiamo la mancanza di una torretta di avvistamento per i natanti ogni 60-80 metri. Così è impossibile lavorare".
A questo si aggiunge - anche in questo caso - la mancanza del defibrillatore in spiaggia che avrebbe potuto salvare la vita dell’uomo se prontamente attaccato agli elettrodi per la verifica estemporanea del ritmo cardiaco. Per tutta la giornata di ieri i bagnini hanno lamentato condizioni del mare "proibitive" e il caso ha voluto che lo stesso bagnino che ha riportato sulla spiaggia padre e figlia sia stato protagonista qualche ora prima di un ulteriore salvataggio in mare di una ragazza, anche lei in difficoltà per via delle onde.
Francesco Ingardia