Livorno, 27 aprile 2021 - Dopo la tragica morte di Fares, il tunisino di 26 anni annegato sabato notte nei Fossi mentre fuggiva per eludere un controllo della polizia, interviene il sindacato Sap.
"Il partito dell’Antipolizia non ha perso tempo - dichiara in una nota il segretario provinciale Luca Tommasin - e ha trasformato subito i poliziotti nei capri espiatori prescelti, ha messo in campo ogni strumento a disposizione per seminare il dubbio e l’odio contro lo Stato e i suoi tutori dell’ordine: è per questo che non si può più aspettare, servono le bodycam sulle divise a tutela della verità".
"Ancora una volta si sta tentando di trasformare una tragica vicenda in un processo mediatico - prosegue il sindacato -. Se qualcuno sa qualcosa, se qualcuno conosce chi ha assistito ai tragici fatti, ha il dovere morale, il dovere civico (ancor più se ha cariche pubbliche) di presentare denuncia. Deve avere il coraggio e la coscienza di recarsi presso una qualsiasi forza dell’ordine per esporre i fatti, per dipanare quelle ombre che offuscano la verità. Urlare accuse non provate e i “sentito dire” non aiutano, anzi la denigrano, offendono anche coloro che sono realmente addolorati e toccati dalla vicenda della morte di un giovane; lo ripetiamo, ben vengano tutti i testimoni che hanno visto o che sanno qualcosa, la verità è indispensabile a tutti".
"I primi ad avere interesse che sia certificata la verità dei fatti sono i nostri colleghi - conclude il Sap -. A loro va la nostra solidarietà per gli attacchi strumentali che stanno subendo. Auspichiamo che l’autorità giudiziaria, in cui riversiamo la massima fiducia, dipani qualsiasi ombra il prima possibile, in quanto è necessario che tutti i cittadini possano continuare ad avere piena fiducia nelle donne e negli uomini delle forze dell’ordine che ogni giorno si sacrificano per le strade della nostra città per garantire la sicurezza di tutti".