Ieri al Tribunale di Livorno ultima udienza preliminare dell’intagine per l’alluvione del 9 e 10 settembre 2017. Furono 8 le vittime. Per il 14 gennaio è prevista la decisione del giudice Marco Sacquegna che avrà un duplice compito: decidere se rinviare a giudizio (su richiesta della Procura della Repubblica) l’ex sindaco Filippo Nogarin e decretare eventuali resaponsabilità dell’ex comandante della polizia municipale ed ex responsabile della protezione civile Riccardo Pucciarelli, (che ha chiesto il rito abbreviato). Entrambi sono accusati di omicidio colposo plurimo in concorso. Ieri in aula hanno parlato i legali di Pucciarelli e Nogarin, rispettivamente Anna Francini (con lei c’era anche l’avvocato Giuseppe Di Vetta) e Sabrina Franzone. "Ci siamo adoperati – dice la Francini – per dimostrare la mancanza di responsabilità di Pucciarelli per i fatti contestati. Non abbiamo ancora formulato la richiesta di assoluzione. Lo faremo il 14 gennaio. Così la conclusione dell’udienza è stata posticipata a quella data". L’avvocato Franzone ha chiesto il proscioglimento di Nogarin "secondo l’articolo 425 del codice di procedura penale sulla base del presupposto che la contestazione iniziale del disastro colposo sia per Pucciarelli e Nogarin - ha spiegato la Franzone al termine dell’udienza - è stata archiviata già da tempo". Entrambi i difensori davanti al giudice Sacquegna hanno infatti sostenuto che "mancano i presupposti perché si possano affermare le loro responsabilità vista l’eccezionalità dell’alluvione ha portato all’archiviazione del disastro colposo, perciò deve valere così anche per l’accusa di omicidio colposo. Quello che è accaduto è stato assolutamente imprevedibile. È scritto anche nel capo di imputazione e lo hanno sostenuto anche i consulenti della Procura, perciò non era preventivabile nemmeno il comportamento che avrebbero dovuto tenere i responsabili della protezione dell’epoca, Pucciarelli e Nogarin". Infatti per la Franzone "da quel momento Livorno ha dovuto rivedere il livello dei suoi rischi e rivedere il piano di protezione civile. I consulenti della Procura hanno affermato che il piano di protezione civile di Livorno vigente all’epoca e quello nuovo che non era stato approvato all’epoca, erano inadeguati perché non prevedevano le azioni specifiche da assumere in caso di rischio di esondazione dei corsi d’acqua". E ha ribadito: "Dai tabulati telefonici Nogarin e Pucciarelli la notte tra il 9 e 10 settembre 2017 non sono mai stati avvisati della situazione dopo l’ultimo contatto di Pucciarelli alle 22 con Luca Soriani. Nelle successive nove ore silenzio assoluto della protezione civile comunale verso l’ex comandante Pucciarelli e l’ex sindaco Nogarin. L’allerta meteo diramata non era la più grave".
Monica Dolciotti