REDAZIONE CRONACA

Raimondo, Roberto, la famiglia Ramacciotti: chi sono le vittime del disastro di Livorno

Il nonno eroe ha salvato la nipotina Camilla, 3 anni

Simone Ramacciotti e il padre, Roberto, in una foto di poco tempo fa: sono morti entrambi

Simone Ramacciotti e il padre, Roberto, in una foto di poco tempo fa: sono morti entrambi

Livorno, 11 settembre 2017 - 

LA FAMIGLIA RAMACCIOTTI

Il rio Ardenza e il rio Maggiore, annientati dal nubifragio che nella notte tra sabato e domenica ha travolto Livorno, sono esondati nella zona del viale Italia. Il secondo, tombato da tempo, ha distrutto le mura della casa dove abitava la famiglia Ramacciotti in via Sauro, vicino allo stadio, all’angolo con via Rodocanacchi, facendo prigionieri e trascinando nel baratro quattro persone. Il nonno Roberto, il figlio Simone, la moglie Glenda Garzelli e il piccolo Filippo, 4 anni. Il dramma si è consumato in pochi minuti, non appena sentito lo scoppio del muro che è franato invadendo completamente il giardino davanti al seminterrato, leggermente sotto il livello della strada che porta a barriera Margherita. Roberto Ramacciotti, 65 anni, nato e cresciuto in piazza Cavour, assicuratore da una vita, si è precipitato al piano di sotto insieme al vicino Marco Gazzarrini. Una fuga in pochi istanti, che ha consentito all’uomo di mettere in salvo la nipotina Camilla. Consegnata la bambina tra le braccia del vicino, si è rigettato nell’acqua dell’appartamento al piano di sotto per salvare gli altri membri della famiglia. Simone, il figlio maggiore, fratello di Giorgio, medico del 118 all’isola d’Elba. E poi Glenda, anche lei come il suocero e il marito nel settore delle assicurazioni. Il ritorno al piano di sotto della palazzina però è stato drammatico.

RAIMONDO FRATTALI

Ha issato lui la moglie e la figlia sul tetto. Ma non ce l’ha fatta a seguirle. La furia dell’acqua in pochi istanti lo ha travolto imprigionandolo al piano terra della sua abitazione, in via della Fontanella, zona Montenero Basso. Morto annegato. Raimondo Frattali, 70 anni compiuti lo scorso giugno, ex bancario, recentemente andato in pensione, per dedicarsi alle sue passioni, il mare d’estate e la caccia. Quando è scoppiato l’inferno si trovava in casa, al piano terreno, con la moglie Cristina e la figlia Francesca. Lei è sposata, lavora ed abita a Roma. In questi giorni era venuta a trovare i genitori insieme al marito e ai suoceri, che però soggiornavano in albergo. Solo Francesca era a casa dei genitori. Moglie e figlia lo hanno visto sparire sotto l’ondata che si è riversata in casa sua. Il corpo del settantenne è stato recuperato dai sommozzatori dei vigili del fuoco ed ora è con le altre vittime, nella camera mortuaria dell’ospedale, a disposizione della magistratura che valuterà stamani se disporre o meno le autopsie.

ROBERTO VESTUTI

L’ondata di piena del rio di Popogna non ha lasciato scampo a Roberto Vestuti, 74 anni, originario di Carrara, mentre ieri mattina prima dell’alba stava cercando di mettere in salvo alcuni oggetti preziosi e beni che conserva in casa prima che la furia delle acque potesse sommerge tutto. Invece proprio mentre era sceso in cucina, al livello più basso della sua abitazione in via Sant’Alò, è stato travolto in pieno dall’acqua e dal fango. L’ondata ha sfondato la vetrata della cucina e non ha lasciato scampo a Roberto Vestuti. A nulla sono valsi i richiami del figlio e della moglie che lo esortavano a mettersi in salvo con loro.

Roberto Vestuti

Quei pochi attimi persi nel vano tentativo di salvare il salvabile gli sono stati fatali. La moglie e il figlio lo hanno visto sparire. Solo alcune ore dopo intorno alle 15 quando i vigili del fuoco e i soccorritori della Misericordia sono riusciti a estrarlo dal fango ormai privo di vita.

MATTEO NIGIOTTI

È morto mentre stava rientrando da una nottata di lavoro, a Rosignano. Matteo Nigiotti, 22enne livornese, barman e chef, ieri mattina alle 8 ha perso la vita in un incidente avvenuto sulla strada statale 206, al bivio di Santa Luce.

Matteo Nigiotti

Matteo, che aveva studiato all’istituto alberghiero «Enrico Mattei», alla guida della Mini Cooper nera che aveva comprato poco tempo fa con i suoi risparmi, si è scontrato frontalmente con un’altra auto, una Ford Station Wagon, le cui conseguenze hanno portato un ragazzino di 12 anni al Meyer tramite Pegaso e il padre del giovane al pronto soccorso. Nell’impatto l’auto di Matteo è volata nella scarpata.  Un incidente che forse non si può attribuire direttamente al maltempo, ma che è avvenuto senz'altro in una situazione meteo critica.

I DISPERSI

Il bilancio delle vittime intorno al rio Popogna con passare delle ore rischia di crescere: all’appello infatti mancano due persone, una donna di 34 anni residente in via Garzella e un uomo che da tempo abitava in un prefabbricato in un terreno in via Sant’Alò a ridosso dell’ansa del rio Popogna. Per entrambi le ricerche sono state sospese con il buio e sono riprese all’alba.