Prima udienza ieri al Tribunale di Livorno del processo che vede l’ex sindaco di Livorno Filippo Nogarin rinviato a giudizio con l’accusa di omicidio colposo plurimo in relazione alle vittime causate dall’aluvione del 9 e 10 settembre 2017. Furono otto le vittime: sul viale Nazario Sauro il rio Maggiore travolse e uccse in casa Glenda Garzelli e il marito Simone Ramacciotti. Il loro bambino Filippo e il nonno Roberto. Morirono anche Raimondo Frattali e Roberto Vetusti più a sud in via Santalò. Martina Bechini, una giovane sposa che abitava con il marito nel quartiere di Collinaia fu trascinata via dalla sua abitazione dalla furia delle acque. Gianfranco Tampucci fu ritrovato per ultimo.
Il Comune di Livorno, rappresentato in aula dall’avvocato Macchia dell’avvocatura civile, ha chiesto e ottenuto di potersi costituire parte civile nel ppocesso perché è stata lesa la sua immagine per i fatti drammatici accaduti nel settembre 2017.
Si sono opposti a questa richiesta gli avvocati Sabrina Franzone che difende l’ex sindaco Nogarin e l’avvocato Margaret Manning (che sostituiva ieri l’avvocato Silvia Traverso che difende Comune di Livorno per quanto riguarda le sue responsabilità civili in quella tragica vicenda).
Il giudice monocratico Ottavio Mosti ha dunque accolto la richiesta del Comune di costitursi parte civile.
Sul banco degli imputati siede solo l’ex sindaco Filippo Nogarin, accusato di omidio colposo plurimo. Per il medesimo capo di imputazione lo scorso 14 gennaio scorso, all’ultima udienza preliminare presieduta dal giudice per le indagini preliminari Marco Saquegna, l’ex comandante della polizia municipale nonché responsabile della protezione civile dell’epoca Riccardo Pucciarelli (fu nomiato alla guida della protezione civile comunale nell’agosto 2017) è stato assolto con formula piena. Pucciarelli aveva scelto il rito abbreviato. Nogarin no e pur con i medesimi capi di imputazione è stato rinviato a giudizio.
In aula oltre a Nogarin e gli avvocati di parte, c’erano solo i familiari dei Garzelli.
Il pm Antonella Tenerani interpellata a margine dell’udienza per sapere se la Procura della Repubblica di Livorno sia intenzionata ad appellersi contro l’assoluzione diell’ex comandante Riccardo Puccinelli, ha risposto laconicamente "stiamo valutando il da farsi. C’è tempo fino alla fine di maggio". Infatti a fine mase scadranno i termini per a, pellarsi contro la sentenza di assoluzione.
Infine il giudice Ottavio Mosti ha già fissato il calendario delle prossime udienze per quest’anno: 26 maggio, 12 luglio, 13 settembre, 22 settembre, 29 settembre, 11 ottobre, 27 ottobre, 8 novembre, 24 novembre e 29 novembre.
Monica Dolciotti