Cecina (Livorno), 16 luglio 2017 - "Ho visto l’aereo perdere quota dopo il decollo, pensavo virasse per dirigersi verso il mare, ma poi si è abbassato ancora di più ed ho capito che era successo qualcosa". Franco Belcari, presidente dell’aviosuperficie «Porta della Maremma», è un vero appassionato e praticamente ogni giorno è al club che ha fondato insieme a tante altre persone.
L’incidente di sabato 15 luglio lo ha scosso, già un anno fa c’era stato il tragico episodio costato la vita a due piloti. In realtà l’aviosuperficie «Porta della Maremma» non ha nulla a che fare con la scuola di volo, gli aerei della «SkydiveKalifornia» utilizzano solo la pista, ma la società ha una propria sede con hangar e capannoni distaccata dal club.
«Sì – spiega Belcari – la nostra associazione gestisce la struttura, la pista, noi non abbiamo aerei che fanno il servizio di lancio di paracadutisti. Conosco il titolare e pilota della Skidive, Ilario De Marchi è una persona seria, esperta, che cura molto bene i particolari. Siamo tutti dispiaciuti di ciò che è accaduto e speriamo che possa rimettersi presto in salute insieme agli altri feriti».
Ma Belcari sta riflettendo anche sull’opportunità di continuare ad ospitere la scuola di volo per paracadutisti nell’aviosuperficie.
«Purtroppo ci sono stati due incidenti in un anno – spiega – e forse è giusto un periodo di sospensione dell’attività. Mi rendo conto che lo scorso anno si è trattato di una rarissima casualità e per quello che so anche oggi è successo qualcosa di veramente strano. Però l’aviosuperficie viene coinvolta, suo malgrado, in una vicenda non positiva che vorremmo evitare. Per questo dovremo riflettere se continuare a concedere la pista alla scuola di volo per paracadutismo».
L’aviosuperficie «Porta della Maremma» ha tra i vari soci anche il campione di ciclismo Paolo Bettini che è appassionato di aerei, oltre che delle due ruote. Bettini collabora nella gestione insieme a Belcari e la struttura sta crescendo a livello internazionale grazie al riconoscimento del codice Icao che la inserisce nelle carte di volo a livello europeo.
La pista, di circa mille metri, è più che sufficiente per ultraleggeri e piccoli aerei da turismo ed ormai c’è un flusso costante di persone che raggiungono Cecina in aereo dal nord Italia e nord Europa per poi spostarsi sul territorio anche in bicicletta.
«Questo è un settore in piena espansione – spiega Belcari – e noi siamo propensi a sviluppare questa attività. Abbiamo bisogno di consolidarci e in questo momento probabilmente è meglio sospendere le attività di paracadutismo che purtroppo in un anno sono state contrassegnate da due gravi incidenti»