Livorno, 23 maggio 2023 – Santa Giulia, i livornesi affollano il duomo per pregare la loro patrona. Tutto il clero, le istituzioni, le associazioni di volontariato, la Livornina insieme per uno dei momenti più suggestivi della tradizione religiosa labronica. E, come sempre, è il vescovo monsignor Simone Giusti a catturare il silenzio dei fedeli con le sue parole ’Perché la presenza cristiana, oggi è fastidio per il mondo?’ che esplodono dopo giorni di polemica sulla bacchettata che ha dato alla sinistra. I cattolici che sono nel Pd gli hanno risposto, manifestando un certo disagio.
Ma lui è rimasto sulla sua linea, barra dritta ed evoca l’Apocalisse: "L’Apocalisse evoca la presenza e il potere dell’Anticristo, egli è il nemico di Cristo che tenta di soppiantarlo, ma che da Cristo sarà annientato nel suo ritorno trionfale (parusia) alla fine dei tempi. Oggi la sua opera si manifesta ad esempio come ha avuto modo di dire Papa Benedetto XVI, in una mentalità anticristiana. Vi sono noti esponenti di gruppi capitalistici che stanno cercando di formulare una sorta di credo anticristiano e se uno vi si oppone viene colpito dalla laica scomunica. Vengono socialmente scomunicati coloro che si oppongono al matrimonio omosessuale, all’aborto o alla produzione di persone in laboratorio".
Scomuniche e censure: "Colà dove si pote, si decide di far tacere chi vuole presentare un libro, per di più ministro della repubblica. Una cosa è dare la notizia o la parola e criticare, altro è non darla proprio o non far parlare, ciò è affermare: non esisti! Ti elimino... dalle pagine del giornale o dalla tribuna di un palco. Così pensa il mondo: Questi sono idealisti o fanatici...non hanno diritto di parola. Così pensano loro. Siamo ancora alla logica della proposta di legge Zan: c’è un pensiero unico e se contesti o affermi diversamente ti punisco. La Chiesa non ha taciuto davanti ai nazisti, ai fascisti, ai marxisti ti pare che taccia oggi davanti a questi radical chic foraggiati abbondantemente dall’alta borghesia americana".
Parole forti, durissime, che creano una vera e propria lacerazione tra il pastore della chiesa livornese e il centrosinistra della Schlein che governa la città. Il sindaco, arrivato quando la celebrazione era appena iniziata, è stato fatto passare proprio dal vescovo che, rallendano la processione, gli ha permesso di guadagnare la prima fila. Un beau geste che è solo formale. L’aria che tira non è delle migliori, sarà difficile ricucire uno strappo così profondo tra diocesi e sinistra, nel quale la destra di Fratelli d’Italia e Lega ci sta sguazzando. Forza Italia invece, tace.
Michela Berti