IRENE CARLOTTA CICORA
Cosa Fare

Mario Biondi e lo spaghetti soul. «Musica e mare le mie stelle guida»

Questa sera in piazza Matteotti a Capoliveri, inizio alle 22 e ingresso libero

Mario Biondi

Capoliveri (Isola d'Elba, Livorno), 1 settembre 2017 - Il senso di Mario Biondi per il mare. E in particolare per quello delle isole. Questa sera l’icona internazionale dello «spaghetti soul» sarà a Capoliveri, in piazza Matteotti, per una tappa cruciale del suo «Best of soul» tour, che celebra dieci anni di onorata carriera. Il concerto avrà inizio alle 22 e l’ingresso è libero. La scaletta? Un salto indietro nel tempo e poi ancora avanti tra super hit di ieri e grandi successi di oggi.  «Per me si tratta di un ritorno, quanto gradito dovrà essere il pubblico a stabilirlo – dice, con uno di quei sorrisi caldi alla Barry White – Ci sono stato tante volte sull’Isola d’Elba, anche al seguito della squadra di rugby di mio figlio». Qual è il suo rapporto con il mare?  «Un amore incondizionato, che si tramanda nel sangue dai miei antenati. Amo il mare, in particolare quello delle isole. Ed è normale, venendo dalla Sicilia e avendo vissuto per venti anni a Lampedusa. Per un artista e in particolare per un musicista il mare è la naturale fonte di ispirazione, la culla delle idee e del relax». La sua è la voce più calda e intensa della musica italia, stimata anche a livello internazionale. Cosa vede all’orizzonte? «Innanzitutto il mio progetto “MocamBo”, con il singolo “Basta!”. Il brano nasce dalla collaborazione con l’autore David Florio e l’arrangiatore Max Greco. Poi c’è un qualcosa di ex novo, un progetto che si sta sviluppando in Brasile. Sono molto curioso di vedere come si evolverà il materiale che stiamo attualmente creando. Le canzoni, si sa, sono come i figli. Nascono, crescono e formano un loro carattere». Mario Biondi, star internazionale, cimenterà la sua voce in nuovi generi musicali? «Non metto mai limiti a quello che faccio, la musica la vivo totalmente senza mai incontrare paletti di nessun genere. Insomma niente è da escludere, soprattutto gli esperimenti». Lei ha cantato con mostri sacri di oggi e di ieri, c’è un duetto o un sogno che le piacerebbe più di tutti realizzare? «In questi dieci anni posso dire di essere stato fortunato, anzi fortunatissimo. Da questo mestiere ho avuto tanto a partire da collaborazioni eccellenti con artisti meravigliosi. Un sogno? Molti, molti di più. Non ho mettere dei limiti. E anzi, per restare in tema, direi che ne ho una... marea».