
Michela
Berti
Non ha mai parlato così tanto il segretario comunale del Pd Federico Mirabelli che ieri, nella conferenza stampa convocata alle 12, ha intrattenuto per oltre un’ora i giornalisti su quanto fatto dall’amministrazione comunale. E, soprattutto, su quanto la squadra di Salvetti dovrà fare. La giunta ha incassato un buon ’7 e mezzo’, tutti gli assessori sono stati promossi. Squadra che funziona non si cambia e un eventuale rimpasto di deleghe viene rinviato alle valutazioni del primo cittadino. Ma qualche sfumatura si legge
nel pagellino di questa ’classe speciale’. E mentre Simone Lenzi viene esaltato come ’simbolo dell’amministrazione’, Rocco Garufo è ’giustificato’ come l’assessore più esposto. A buon intenditore, poche parole. Passati a pieni voti sia Gianfranco Simoncini che la vicesindaco Libera Camici (la cui scivolosa manovra sugli istituti comprensivi, che ha creato qualche mal di pancia tra gli eletti, viene blindata da Mirabelli "si doveva agire, rimandare non è una soluzione"). L’accento sulla necessità di una maggiore attenzione al decoro dei quartieri è un messaggio non proprio subliminale a Silvia Viviani mentre gli assessori che non sono in quota Pd vengono citati in coda. Mobilità e rifiuti: la Cepparello appare come una ’sorvegliata speciale’, più sfumato invece il giudizio su Raspanti che si muove bene tra le difficili dinamiche delle case popolari. Infine Barbara Bonciani, delega al porto, che sembra non essere rilevata, nemmeno dai radar di via Donnini. E il giudizio sul sindaco Salvetti? Bene ha fatto a restituire il Caprilli alla città, apprezza il ’partitone’, ma l’ippica da sola non basta. Altrimenti fra due anni e mezzo, ha detto Mirabelli, saremo di nuovo ’Punto e a capo’...